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APERITIVO: MODA E TENDENZE ALL’ITALIANA

L’origine dell’aperitivo si fa risalire all’epoca dell’Impero Romano, quando prima dei banchetti si faceva una gustatio con vino e stuzzichini. Ma per parlare di aperitivo come lo conosciamo, dobbiamo guardare molto più avanti. La nascita dell’aperitivo inteso come rito avviene, infatti, a Torino nell’Ottocento in concomitanza con la creazione del Vermouth. Nel corso del tempo si è sparso in tutte le regioni ed è, ancora oggi, un momento di convivialità: mangiare qualcosa insieme e stare bene.

Diventa, a distanza di pochi anni, un Prosecco o uno Spritz per rilassarsi dopo il lavoro, richiesto e ricercato, soprattutto in un mondo dove si corre troppo e ci si ferma poco per condividere momenti unici in piacevole compagnia.
La moda detta le leggi e anche in questo caso non è da meno, si creano, con l’aperitivo, vere e proprie occasioni di incontro e di aggregazione.

Perché si mangia durante l’aperitivo?

A Torino si consolidò l’abitudine di consumare, insieme agli alcolici, piccoli stuzzichini pensando alle donne — perché per loro non era appropriato bere a stomaco vuoto.
Negli anni Novanta fu un imprenditore milanese, Vinicio Valdo, ad accoppiare il bere con il mangiare e la capitale di quello che oggi definiamo happy hour diventò ufficialmente Milano.

Quantità o qualità?

L’idea di doversi abbuffare mentre si beve, davanti a vassoi stracolmi di cibo e correre per accapararsi l’ultimo tramezzino rischiando di slogarsi una caviglia, è qualcosa di cui saremmo tutti felici di sbarazzarci definitivamente, ma ha avuto indubbiamente il suo peso storico. Occorre, adesso, comprendere al meglio quanto sia importante la scelta del cibo proposto, che sia a buffet o servito: un’offerta ricercata e raffinata fa la differenza.
I clienti desiderano trascorrere quel tempo come tempo di qualità in tutti i sensi; dalla compagnia al gusto, dalla location al palato!
Perché rischiare che vadano a casa scontenti? Magari cucinando qualcosa per rimediare o peggio, appesantiti dall’aperitivo di scarsa qualità.
Sono tante le cose che sono cambiate in questo periodo, anche se ci sono i must che non passano di moda. Abbiamo notato, per esempio, come sia sparito il buffet (presente in ogni locale) che faceva da traino per il locale con l’aggiunta di Drink che spaziano da quelli classici alle nuove proposte.
Oggi si punta alle monoporzioni portate ai tavoli con grande ricerca e innovazione nella qualità. Addirittura c’è chi ha pensato a snack salati monodose dal packaging riciclabile. Il consumatore inoltre è divenuto più attento alla qualità di ciò che gli viene servito non solo nel bicchiere e questo ha permesso l’evoluzione dei clienti.

Consumatori più consapevoli

L’arte culinaria non è solo un tema da Chef, si accompagna a qualsiasi tematica riguardante la preparazione dei cibi. Esiste una scorretta abitudine a credere che solo nei ristoranti si
possa mangiare bene e che un Cuoco che prepara un aperitivo non possa fare granché. Ecco perché si è sviluppato l’aperitivo gourmet che fa tendenza, uno studio della materia prima, una ricerca attenta del fornitore, una preparazione il più possibile naturale per servire un aperitivo di qualità.

Soffermandosi un istante sulla questione dei prezzi, vien da sé che spendere 8, 9, 10 euro per un aperitivo composto da stuzzichini pieni di conservanti e basati su salumi di bassa qualità e spendere gli stessi soldi per un aperitivo di tendenza è tutto un altro mondo.
I clienti, anche se non sono avvezzi alla cucina, sanno riconoscere cos’è scadente da cosa invece li sorprende con un mix di sapori genuini.
Ecco perchè un aperitivo autentico non passa mai di moda!



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